Mentre lottiamo contro il vento lungo la barriera corallina, scorgiamo in lontananza il piccolo porto di Pomena, costeggiato dagli allegri ombrelloni rossi della birra Karlovačko. In effetti, una bella Karlovačko ghiacciata ci vorrebbe proprio dopo una mattinata di intenso veleggiare lungo il canale che separa Meleda (Mljet) dalla penisola di Sabbioncello (Peljesac). Finalmente giungiamo all'isola di Meleda, cuore della nostra crociera in barca. Ormeggiamo saldamente, e subito Matt ed io ci separiamo dal resto del gruppo per cercare un centro per le immersioni subacquee. Vogliamo immergerci nelle acque dei famosi laghi interni, sede delle più grandi barriere coralline di tutto il Mar Mediterraneo.
Abbondanza naturale nel Parco Nazionale di Meleda
Non si tratta propriamente di un insieme di laghi, ma piuttosto di un'insolita baia collegata al mare aperto tramite uno stretto canale detto Passo delle Soline. La baia comprende Veliko Jezero (Lago Grande), che si estende per 1,45 km2 ed è profondo 49 metri, e Malo Jezero (Piccolo Lago), che si estende per 0,24 km2 ed è profondo 29 metri. A causa delle forti maree e correnti, l'acqua del mare risale lungo il canale e si riversa nei laghi, creando una barriera corallina unica e ricchissima di forme di vita marine, incluse alcune specie endemiche di meduse e il più grande mollusco bivalve del Mar Adriatico, il Pinna Nobilis.
La parte settentrionale della verdeggiante isola di Meleda è stata trasformata in parco naturale nel 1960. La presenza delle autorità del parco è palpabile, dallo staff che sfreccia su moderne auto elettriche alle tariffe che ogni visitatore deve pagare per entrare; ciononostante, le foreste ben conservate in cui è assolutamente proibito costruire trasmettono una forte sensazione di natura selvaggia. Gli antichi greci chiamavano quest'isola "Melita" (miele), nome che nei secoli si è evoluto nella variante slava Mljet. Secondo la leggenda, quest'isola potrebbe essere quella su cui Ulisse fu salvato e intrappolato dalla ninfa marina Calipso, che lo trattenne come suo amante per sette anni. Non è difficile credere che qualcuno possa essere stregato da quest'isola lussureggiante e seducente.
Al negozio di attrezzature per immersioni, il maestro locale di immersioni Ivan ci dice che ormai è troppo tardi per immergerci e che dovremo tornare domani. Decidiamo allora di raggiungere il resto dell'equipaggio per esplorare i laghi interni del parco in barca, rimanendo quindi sulla superficie.
Paghiamo il biglietto all'ufficio del Parco Nazionale e ci facciamo strada verso la banchina da cui salperà l'imbarcazione che ci condurrà sul Lago Grande e poi verso la piccola isoletta di Santa Maria, sede di un antico monastero benedettino. Circondata dalla fitta vegetazione dei boschi, la piccola barca su cui ci troviamo si addentra verso l'isoletta, che si trova in un angolo del grande lago, e ci fa scendere proprio sotto al monastero. I bambini morivano dalla voglia di tuffarsi in acqua e noi li seguiamo fino al retro del monastero, esplorando le acque circostanti.
Dimora Divina / Santuario Spirituale
Trascorriamo le ore seguenti esplorando il lago con le maschere, saltando sulle rocce e crogiolandoci al sole. In mezzo alle calde acque limpide, mentre galleggio sulla schiena, percepisco l'immenso potere della natura, l'acqua che mi avvolge nel suo caldo abbraccio salato, il fragoroso frinire delle cicale che quasi sovrasta le grida allegre dei bambini in lontananza. Mi vedo dall'alto, come un'aquila in volo, mentre mi allontano dall'isola galleggiando in un lago all'interno di un'isola che si trova all'interno del Mar Adriatico, circondato dalla natura che si espande in cerchi tutt'attorno. Non mi stupisce che abbiano costruito un monastero qui; questo luogo ha una sua vibrazione speciale.
È arrivato il momento di visitare il luogo sacro. Il monastero benedettino di Santa Maria, situato sulla piccola isola dallo stesso nome, risale al XII secolo. Dal VI al XII secolo i monaci benedettini viaggiarono per l'Europa diffondendo la fede cristiana e costruendo numerosi monasteri, anche in Croazia. L'edificio fu ricostruito e ampliato svariate più volte nei secoli, ogni volta seguendo gli stile architettonici dell'epoca, dal romanico al barocco, dal gotico al rinascimentale della fiorente e ricca Repubblica di Dubrovnik (Ragusa). Nel XVI secolo le mura furono fortificate e vennero aggiunge delle torri per difendersi dagli attacchi di pirati e saccheggiatori. Girovaghiamo tra gli edifici di antica pietra, ci inchiniamo dinnanzi all'altare della chiesa, sotto alle impressionanti vetrate lavorate, e continuiamo la nostra passeggiata attorno al monastero. Ci fermiamo un attimo a godere della vista mozzafiato dei laghi che si estendono davanti a noi, nella quiete di questo luogo dal fascino ipnotico.
Tramonto al porto
Alla fine della giornata ritorniamo sotto agli ombrelloni rossi della birra Karlovačko e respiriamo l'atmosfera del porto, meditando sui panorami, i suoni e le sensazioni della giornata, con in mano una birra ghiacciata. Ora speriamo solo di riuscire a trovare Ivan per organizzare delle immersioni per domani, prima di salpare da questa magica isola.