C'è qualcosa che può non piacere nella navigazione a vela in Croazia? Sicuramente non il fatto che il Paese conta più di mille isole sparse lungo la sua costa. Una delle mie preferite è un arcipelago di 14 isole nel nord del mare Adriatico, noto come le isole Brioni. L’intero complesso di isole può essere considerato un resort di classe a livello mondiale, che ha attratto molti personaggi famosi nel corso del tempo, e costituisce un apprezzato parco nazionale croato.
Siamo partiti dall'Istria sulla nostra barca a vela da 40 piedi noleggiata, abbiamo attraversato lo stretto di Fasana (Fažana) e il nostro primo porto di scalo è stato la più grande di queste isole, conosciuta come Brioni Maggiore (Veliki Brijun - "veliki" significa "grande" in croato). Il porto si trova sul lato nord-est della costa dell'isola, è protetto da due frangiflutti ed è poco profondo. Sul frangiflutti settentrionale possono ormeggiare fino a 50 yacht per una profondità dell'acqua che va dai 2,5 ai 4 metri. Per fortuna il mare era calmo, perché ci hanno avvertito che a volte la bora (vento da NE) può creare grandi mareggiate che rendono difficile l'ormeggio. Un ulteriore avvertimento per i marinai è quello di muoversi con prudenza tra le isole perché alcune non sono accessibili alle navi più grandi e ci sono molte secche nella parte ovest. Il porto di Brioni Maggiore può accogliere barche e yacht fino a 55 metri di lunghezza. Le navi più grandi possono ormeggiare nel Canale di Fasana.
Mentre navigavamo verso il porto di Brioni Maggiore in una splendida giornata di sole, un insolito, scintillante edificio è "spuntato" dalla linea costiera. Ci siamo mentalmente appuntati che quello sarebbe stato il punto n. 1 della nostra lista di cose da vedere. Più tardi abbiamo scoperto che si tratta dell'unico edificio della Secessione, completamente conservato, a Brioni: la Casa per le barche - Čamčarnica.
Dopo aver gettato l'ancora e ormeggiato, ci siamo diretti alla reception dell'Hotel Neptun, dove ci hanno fornito il necessario permesso di navigare nei mari intorno al Parco nazionale di Brioni. Sono disponibili 24 ore al giorno e ci hanno dato informazioni su tutto ciò che serve, come l'allacciamento alla corrente e all'acqua, e dove poter usufruire di docce e bagni.
Poi, esaurite le priorità e con il resto della giornata a disposizione, ci siamo diretti verso la Čamčarnica e la sua interessante storia: se i muri potessero parlare, avrebbero molto da raccontare, ne sono sicuro. Nel 1901, l'allora proprietario di tutto l'arcipelago delle Brioni, l'industriale austriaco Paul Kupelwieser, ingaggiò l'impresa di costruzioni Ast & Co. di Graz. L'edificio preesistente, adibito a rimessa per le barche, venne ricoperto da una lastra di cemento armato, un metodo di costruzione rivoluzionario per quell'epoca, sopra la quale venne costruito un appartamento. Il giovane architetto viennese Eduard Kramer, allievo del famoso Otto Wagner, fu incaricato di portare avanti l'insolito progetto di un edificio a un unico piano. Il pianterreno della casa si apre verso il mare con quattro grandi arcate: questo era in origine il luogo in cui venivano tenute le barche, cioè la Boothaus (casa per le barche) che ha dato nome all'edificio. Oggi è conosciuta come Čamčarnica.
Dal 1903 al 1938, il medico dell'isola, Otto Lenz, visse nella Casa per le barche, che all'epoca era una clinica e una farmacia. Sua moglie, la musicista austriaca Maria Guttenberg Lenz, che descrisse la sua vita a Brioni nel libro "Paradiso perduto", lo raggiunse. Ancora oggi c'è un balcone aperto al piano superiore con una ringhiera in ferro battuto; l'ingresso dell'edificio è sul lato di terra e da qui si sale fino all'appartamento attraverso una scala curva. Lì c’è anche l'ingresso della rimessa delle barche e sopra c'è lo stemma simbolo del settore di attività di Kupelwieser: la metallurgia.
Nel suo libro, Maria Guttenberg Lenz ha riportato le vicende della vita a Brioni e dell'evoluzione di questa località, da zona malarica a resort d'élite e centro termale. Fra i famosi ospiti che vennero a Brioni Maggiore citiamo Richard Strauss, Gustav Klimt, Thomas Mann, l'arcivescovo Franz Ferdinand e George Bernard Shaw.
Dalla fine della seconda guerra mondiale fino agli anni '60 il consiglio di amministrazione dell'isola era situato nella Casa per le barche. Nel corso degli anni la struttura è stata restaurata ed è in questo edificio rinnovato che si trova il Centro educativo e interpretativo del Parco nazionale delle Brioni. Nel centro c'è una mostra permanente interattiva divisa in sei unità tematiche: Viaggio nel tempo alle Brioni”, “L’arcipelago delle Brioni”, “Il mondo terrestre”, “Fondali marini”, “Le minacce” e “La coscienza”. Inoltre, ci sono ricordi del Dr. Lenz e della sua vita a Brioni, e la funzione di ogni stanza della Casa per le barche dell'epoca viene propriamente indicata.
La nuova mostra permanente è presentata in modo innovativo e interattivo. I visitatori possono infatti esplorare, imparare e informarsi sul patrimonio culturale, storico e naturale dell'isola. L’esposizione è stata abilmente progettata per incoraggiare i visitatori a scoprire in modo interattivo le caratteristiche naturali e storiche delle Brioni attivando tutti i sensi: visivo, uditivo (filmati di musica popolare del tempo in cui la Čamčarnica era la casa della famiglia Lenz, così come i suoni del mondo sottomarino e degli animali che vivevano e ancora abitano le isole e il loro mare), tattile (abbiamo potuto toccare e studiare campioni di piante) e olfattivo (annusare il profumo delle piante che crescono sull'isola).
Già all'ingresso siamo stati introdotti in modo interattivo alla vita sull’isola del dottor Otto Lenz e ai dati di numerosi ospiti famosi che hanno visitato le Brioni all'inizio del XX secolo. Nel sala denominata Viaggio nel tempo alle Brioni, viene riassunta la loro ricca storia. Abbiamo avuto modo di accostarci all'isola in quanto passaggio di dinosauri, dimora di agricoltori neolitici, antichi produttori di ottimo olio d'oliva e abili scalpellini, residenza di geniali visionari e luogo di importanti eventi della storia recente. E poi via nella sala successiva, poco illuminata, abbiamo visto brevi filmati e un modellino illuminato delle 14 isole e isolotti dell'arcipelago delle Brioni.
Nella sala dedicata al mondo terrestre abbiamo vagato fra le vivaci collezioni di insetti, percepito gli odori della natura mediterranea e ascoltato i suoni dei canti di varie specie di uccelli. Per conoscere il mondo marino delle Brioni, siamo entrati nella sala Fondali marini, progettata per assomigliare all'interno di un sottomarino, in cui trovano spazio molti oggetti di interesse rinvenuti nelle misteriose profondità marine, oltre a videoclip, mostre interattive, collezioni e giochi educativi.
In un'atmosfera diversa, dai colori scuri e misteriosi, una musica ad alto volume risuonava dalla stanza intitolata Le minacce. Qui, un’atmosfera carica di drammaticità sottolinea come il comportamento irresponsabile dell'uomo verso la natura costituisca una minaccia a tutti gli habitat naturali - qualcosa che personalmente ritengo di vitale importanza e che mi sforzo di tenere a mente ogni giorno. E infine, per completare il tema, ecco la sala dal nome La coscienza. La bellezza, la rigogliosa vitalità della natura e la sua armonia sono i principali messaggi visivi in questa stanza. Qui viene presentata l'importanza delle aree protette che, con la loro bellezza incontaminata, ricchezza e diversità, rappresentano il valore fondamentale della vita e sono una delle risorse naturali più importanti di Brioni.
Nel lasciare l'illuminante Čamčarnica e tornare al nostro yacht nel porto, abbiamo convenuto che questo è stato veramente un modo molto efficace per iniziare le nostre avventure nelle isole Brioni. Eravamo ora in possesso di informazioni preziose, oltre che consapevoli di quali fossero i punti chiave attraverso i quali proseguire il nostro viaggio in questo splendido paesaggio. Un’occasione da non perdere!
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Autore: Diana Karmela
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Fotografie: "NuNu Productions" (Istituzione pubblica Parco nazionale di Brioni)