Superstizioni! Sebbene irrazionali, le credenze nel soprannaturale sono ampiamente diffuse, soprattutto quando si parla di sfortuna. Il folklore legato alla navigazione a vela risale ai tempi in cui i marinai erano completamente alla mercé di Madre Natura. Ecco di seguito una raccolta di credenze sulla navigazione a vela, alcune più sensate, altre decisamente strampalate, provenienti da tutto il mondo. Non scordatele la prossima volta che vi metterete al timone!
Attenti all'alba cremisi
"Rosso di sera bel tempo si spera; rosso di mattino il brutto tempo è vicino" è probabilmente uno dei detti più noti tra i marinai. La versione inglese di questo proverbio risale alla Bibbia in inglese antico ed è stata ripetuta per secoli da un popolo la cui economia era basata su agricoltura e navigazione, e per il quale prevedere correttamente l'andamento meteorologico rappresentava una questione di vita o di morte.
Se l'alba sul mare è rossa, fate dunque attenzione! Vi aspetta una giornata pericolosa dal tempo imprevedibile. La scusa perfetta per restare ancorati in una splendida baia e godersi un po' di riposo a bordo.
Un micetto a bordo
Solitamente, un gatto nero che ci attraversa la strada è segno di sfortuna. Questo non vale però per gli antichi marinai irlandesi e britannici, che credevano che avere un gatto a bordo portasse fortuna (la "nave del gatto"). Prove risalenti ai tempi dei mercanti egizi dimostrano la diffusione dell'usanza di portare dei gatti a bordo delle navi mercantili, probabilmente per controllare la popolazione di roditori. Secondo il folklore marinaresco, i gatti hanno che proteggono le imbarcazioni da pericolose tempeste. Simili ad un barometro d'altri tempi, con il loro comportamento i gatti suggerivano l'andamento del tempo: se il micio si leccava la pelliccia facendo il contropelo, significava che c'era una in arrivo; se starnutiva voleva dire che stava per piovere e se giocherellava pieno di energia suggeriva il sollevarsi del vento. Sebbene navigare con degli animali a bordo possa essere difficile, portare un gatto in barca può essere la chiave per una vacanza in barca perfetta.
I delfini
Fin dai tempi antichi, i delfini sono stati considerati speciali. I greci raffiguravano Poseidone, antico dio del mare, circondato da delfini, che nelle leggende greche venivano descritti come soccorritori degli esseri umani. I marinai cinesi, bizantini, arabi ed europei raccontano tutti storie di delfini che soccorrono navi o marinai in pericolo. Se i delfini nuotano assieme alle navi significa che il viaggio sarà sicuro e le condizioni favorevoli. Quindi, quando navigate in mare aperto, guardatevi intorno alla ricerca di queste incredibili creature.
Il santo patrono della vela
Se state veleggiando in Grecia o in Croazia, potreste trovare a bordo della vostra barca a noleggio una piccola icona di San Nicola, chiamato Sveti Nikola in croato e Agia Nikolaos in greco, il santo patrono dei marinai e dei pescatori. Poiché si riteneva che il santo proteggesse gli uomini per mare, icone di San Nicola circondate da offerte votive erano spesso presenti nei porti greci. Nelle zone costiere della Croazia, è tradizione che i bambini aspettino San Nicola in riva al mare il 6 dicembre. Il santo arriva in barca e porta dei doni (dolci ai bambini buoni, bastoni a quelli cattivi!). Inoltre, i promontori che si affacciano sul mare ospitano spesso delle cappelle dedicate al santo il cui scopo è di vegliare sul mare. Non dimenticate di suonare il corno per salutare il santo patrono dei marinai mentre navigate.
Talismani tatuati
I marinai cominciarono a tatuarsi nel 1700, dopo l'arrivo del noto navigatore ed esploratore James Cook nel Sud del Pacifico. Le popolazioni della Polinesia utilizzavano infatti l'arte del tatuaggio per esprimere la propria identità, personalità, status e maturità sessuale. Quasi tutti, nell'antica società polinesiana, erano tatuati, e l'equipaggio di Cook si tatuò durante il proprio soggiorno lì. Poiché il viaggio ebbe successo, i tatuaggi divennero di buon auspicio per i marinai, e col tempo la moda dilagò. I marinai si tatuavano credendo che i tatuaggi li avrebbero protetti e avrebbero portato loro fortuna. Tra i disegni preferiti c'erano galli, maiali e rondini - considerati di buon auspicio - oltre alla classica rosa dei mari, molto popolare tra gli uomini e le donne di mare. In seguito, i marinai dell'Europa occidentale unirono alla pratica dei tatuaggi la religione, imprimendosi sulla pelle simboli religiosi al fine di placare le forze furiose che causavano tempeste e annegamenti.
Un repellente per streghe
Tenete le streghe lontane dalla vostra barca a noleggio assicurandovi che ogni guscio d'uovo a bordo sia frantumato in piccoli pezzi. Secondo questa superstizione, che risale al 1500, le streghe sarebbero in grado di prendere un frammento di guscio d'uovo abbastanza grande e utilizzarlo come imbarcazione per navigare in mare aperto e lanciare incantesimi per affondare le navi!
Negli anni '40 del 1800 i marinai irlandesi modificarono leggermente questa superstizione. Essi infatti erano soliti rompere i gusci d'uovo in pezzi molto piccoli per evitare che le fate irlandesi della fortuna che li avevano accompagnati in America usassero i gusci per fare ritorno a casa.
Bando alle banane
"Niente banane a bordo" è un'altra bizzarra superstizione che coinvolge soprattutto i peschereggi. Le banane sono considerate portatrici di sventura a tal punto da spingere le navi a perdersi. Esistono alcune teorie su come sia nata questa credenza. Nel 1600-1700 molte imbarcazioni viaggiavano dai Caraibi all'Europa per importare questo dolce frutto. Alcune di esse venivano caricate eccessivamente e, di conseguenza, affondavano. Un'altra idea è che gli insetti tropicali che vivono sulla pianta della banana infestassero le navi da carico. Forse anche la natura scivolosa della loro buccia era causa di preoccupazione.
Sii come un pirata
In passato, si riteneva che la pulizia personale a bordo delle barche a vela portasse moltissima sfortuna. Tagliarsi i capelli, farsi la barba e tagliare le unghie di mani e piedi poteva attirare le tempeste e persino far capovolgere la nave. Il rito di passaggio per i marinai che circumnavigavano per la prima volta la terra o che attraversavano l'equatore consisteva nel forarsi un orecchio e indossare un anellino d'oro, ritenuto in grado di portare fortuna e condizioni favorevoli alla navigazione. Alcuni credevano che l'orecchino d'oro avesse anche poteri magici guaritivi e che impedisse a chi lo indossava di annegare. Evitate di fischiettare se non volete far crescere una tempesta. E non dimenticate i tatuaggi!
Che siate supertiziosi o meno, avete il potere di crearvi da soli la vostra fortuna scegliendo una compagnia di noleggio affidabile e uno skipper esperto. In questo modo, non avrete nulla di cui preoccuparvi (a meno che non abbiano i capelli rossi o i piedi piatti!).