I porti turistici ACI di Pola (Pula), Veruda, Pomer e Medolino (Medulin), con la loro ampia offerta di barche a noleggio, sono situati nella parte alta della penisola istriana, a pochi chilometri dall'aeroporto. Essendo una zona molto ben collegata con l'entroterra grazie all’autostrada, la cosiddetta Ipsilon istriana, vi consiglio vivamente di recarvi nell'Istria centrale e di visitare Montona (Motovun), Grisignana (Grožnjan) o una delle sue numerose località e fortezze pittoresche, oltre che di assaporare la gastronomia e i vini locali, che fanno dell'Istria centrale una meta irrinunciabile nella lista dei luoghi che un turista deve assolutamente vedere.
Pola (Pula)
È impossibile ridurre Pola in un semplice e breve testo. Pola: antica, medievale, veneziana, francese, asburgica, ungherese, italiana, jugoslava, croata e soprattutto istriana - una città intrisa di storia, un porto strategico, l'incrocio di lingue, cultura... e un po' di tutto ciò che caratterizza la città.
Ogni epoca ha lasciato il segno. Lo si vede negli edifici, fra cui spicca innanzitutto l'Anfiteatro di Pola, ma anche nella popolazione e nei suoi dialetti. Un giorno è troppo poco, decisamente troppo poco, per conoscere questa città, quindi prendetevi un po' di tempo per imparare a conoscere la sua gente.
Provate a scoprire uno dei piccoli caffè nascosti all'ingresso del cantiere navale, fermatevi a prendere un caffè mattutino e state a sentire cosa dicono i pescatori dopo una notte intensa e cosa hanno da dire i lavoratori del cantiere prima che inizi la giornata di lavoro. Fate un salto al mercato cittadino, sia che vogliate assaggiare un po' d'uva prodotta in casa, del vino o dell'olio... ci sono alcune nonne capaci che hanno tutto ciò che vi serve, capiscono tutte le lingue e parlano la loro, che suona un po’ come un misto di tutte le altre.
L'Anfiteatro: che sia stato davvero l'imperatore Vespasiano a costruire questo magnifico edificio in onore della sua appassionata amante, Antonia Puljan, o che si tratti solo di una leggenda, è del tutto irrilevante. L'anfiteatro è lì e lascia senza fiato. Consultate il programma dei concerti e degli spettacoli e sceglietene uno. Mi sembra che il modo migliore di scoprire questo capolavoro architettonico sia di farlo insieme a una moltitudine di persone, esattamente come deve essere stato nei tempi antichi, quando vi si tenevano, tra gli altri eventi, i tornei di gladiatori.
A seconda che abbiate scelto la città di Pola per la partenza o, soluzione che mi sembra migliore, per la fine del vostro viaggio, dopo essere partiti dal porto turistico, vi suggerirei di navigare verso est intorno a Capo Promontore (Kamenjak). Entrate nella baia di Medolino (se partite da Medolino o da Pomer ancora meglio) e gettate l'ancora appena al largo di un'insenatura isolata e poco profonda. La baia di Portić è appartata e ben protetta, e la sera, quando i diportisti giornalieri se ne vanno e si crea quello strano silenzio con il rumore dei grilli e il crepitio del mare (sì, è possibile sentirli ancora oggi e poi diventano parte integrante del giorno, della sera, del silenzio...) è il luogo ideale per la parte iniziale, che è forse la più difficile, di questo viaggio, quella cioè di convincervi che domani non sarà una giornata di lavoro! Più difficile di questa sarà soltanto la parte finale, quella in cui bisognerà tornare alla realtà.
Lubenice – Cherso (Cres)
Una vista da Lubenice
Come ben sappiamo ogni mattina la nostra mappa di viaggio dipende dalle previsioni del tempo! Talvolta il piano migliore è... restare dove siamo. Ma il più delle volte da questa baia, il percorso migliore è quello in direzione delle isole di Cherso e Lussino (Lošinj).
Se soffia la bora, vento che non è molto frequente e forte in questa zona, ma che sa comunque alzare le onde, cambieremo un po' il percorso e navigheremo verso est, con il vento a favore, in direzione di Unie (Unije), Sansego (Susak) e Lussino. Se il tempo è bello, però, com'è nella maggior parte dei casi, facciamo rotta verso Lubenice con il vento di maestrale, andando di fatto verso la spiaggia, ai piedi di un luogo particolare che si erge arroccato su una scogliera. I più avventurosi, disposti a percorrere lo stretto sentiero in direzione della città di Lubenice, verranno premiati con le rovine di una cinta muraria medievale, le porte della città, le strette stradine tortuose e soprattutto una bella vista sul Quarnero (Kvarner), l'Istria, le isole...
Avrete notato che sono un appassionato di tramonti ed è proprio qui, dalla scogliera dove si trova Lubenice, cho visto alcuni dei colori e delle forme più belle e intense, da questa scogliera dove si trova Lubenice, un luogo che secondo la leggenda ha dato origine all'amore!
Tramonto, Lubenice
Lubenice, spiaggia
Proseguite verso nord lungo la costa, passando davanti a spiagge dove non è raro trovare caprioli o daini. Da qualche parte nelle grotte che abbondano sulla costa, pare che sia venuto a rifugiarsi l'orso mediterraneo, che sia poi scomparso e che dopo molti anni sia stato ritrovato. Un miracolo e una rarità, sarebbe un vero e proprio privilegio riuscire a vederlo. Incontrare un simpatico delfino, proveniente da un branco più a ovest, è quasi un fatto abituale da queste parti. Ed ecco Cherso - passate Capo Pernat e navigate verso est nella baia di Cherso.
Cherso (Cres)
Quando si entra nella baia, a un miglio di distanza, la vista è dominata dagli alberi delle barche nel porticciolo. Per chi cerca il comfort di un porto turistico questo posto è l'ideale, ma poi una ventina di minuti a piedi vi separerà dalla città. Io preferisco spostarmi verso la parte nord della baia e raggiungere la città stessa. Si può ormeggiare di fianco ad un lungo molo, ma solo sul lato est, oppure in un cantiere navale che dispone di 10 posti barca, docce e servizi igienici. Di solito mi attacco a un piccolo molo sul lato ovest, dove ci sono diversi ormeggi per barche a vela, così poi mi vengo a trovare nel centro cittadino.
Cherso, situata all'interno delle rovine delle mura, di cui restano ancora alcune parti, si distingue certamente per la sua architettura. Le porte meridionali, settentrionali e quelle principali della città, la loggia cittadina, il pilastro della vergogna, la torre veneziana, l'orologio della città, il palazzo Arsan e tante altre cose ancora che, pur in un'area così piccola, testimoniano, qui come a Pola, la storia turbolenta e significativa della città.
Vorrei soffermarmi in particolare sulla gastronomia dell'isola di Cherso, non tanto per i ristoranti, quanto per i valorosi isolani che, mantenendo vive le tradizioni della pastorizia, dell'olivicoltura e della pesca, realizzano prodotti di altissima qualità, preparati con il famoso olio di Cherso e con l'agnello di Cherso. Di questa gente laboriosa si parla soprattutto per via dei chilometri di muretti a secco e dei muretti in pietra costruiti su tutta l'isola. C'è anche un ricco mercato del pesce e un'enoteca, quindi è quasi doveroso preparare un pasto sul vostro yacht il giorno dopo in una delle baie di Valun, accompagnato da un sorso di un vino selezionato, che stavolta sarà probabilmente la Malvasia istriana.
Valun e la baia di Valun
Speciale in molti modi. Cherso è ancora speciale per certi versi. Essendo un po' distante dai classici itinerari charter, su questo lato dell'isola si trova una spiaggia ancora bellissima e, a differenza del resto dell'Adriatico, incredibilmente deserta. Io rimango spesso su questo lato di Cherso e certi giorni, quando il mio itinerario non è troppo ambizioso, cioè quando non mi importa di vedere il più possibile, ma di godermi la natura, allora Valun è per me una meta obbligata: un piccolo insediamento costiero con ristoranti di prima classe. La differenza in termini di prezzo è dettata dalla loro posizione e dall'arredamento, non dalla qualità, che purtroppo è più difficile da riscontrare.
Poi, proseguendo il viaggio verso Martinščica o, in questo caso, il porto di Ustrine, non dimenticate di passare la giornata in una delle spiagge che avete notato il giorno precedente. La mia preferita è Vela Draga Grabovica, ma il più delle volte io scelgo quella deserta!
Se notate che in una delle baie c'è gente, significa che siete in ritardo, ma visitatela comunque. Questa è la baia di Žanja - una bellissima baia e una spiaggia, ma l'attrazione principale è la grotta nella baia. La chiamano la Grotta Azzurra, ed è formata da un tunnel, in cui si può nuotare, e da due gallerie, ognuna delle quali è a suo modo del tutto diversa. Non ne sono più molto sicuro, ma penso che sia meglio essere lì intorno alle 14:00 per assistere al gioco di mare e luce che irrompe attraverso il passaggio sottomarino nella galleria più grande, rendendo il mare intensamente blu, a volte verde. Immagino che a quell'ora l'angolo di incidenza dei raggi del sole sia ideale. Questa è una mia opinione personale, ma anche in altri momenti della giornata l'esperienza è unica. Soprattutto se avete in programma di passare la notte qui o in qualche posto nelle vicinanze. Rimanete fino a quando tutti gli escursionisti e i diportisti diurni non se ne saranno andati, in modo da avere tutta per voi tanta meraviglia!
Inoltre, sarebbe bene avere una torcia a tenuta stagna per due motivi. Il primo, il più elementare, è che c'è buio totale in una parte del canale, e il secondo e più importante, è che la torcia servirà per illuminare il soffitto nella seconda galleria, che si trova a sinistra appena entrati. Il soffitto è ricoperto di grandi cristalli, e ora mi chiedo di che colore sia davvero. L'ultima volta mi sembrava che fosse viola, ma probabilmente dipende dalla luce e dall'angolazione del punto di vista, ma non perdetevelo. Infine, per i più coraggiosi, è possibile uscire facilmente dalla grande galleria attraverso un passaggio sottomarino. Non è impegnativo, ma vi consiglio comunque di provarci in fase di uscita dalla grotta, perché in questo caso si va verso la luce.
Più avanti verso Ustrine passiamo da Martinščica, anch'essa un posticino bellissimo, con un molo dotato di numerosi ormeggi, ma anche di bellissime spiagge davanti alle quali è possibile ancorarsi. Abbiamo scelto Ustrine perché offre un ancoraggio sicuro e volevamo essere vicini a Ossero (Osor) e al canale di Ossero, attraverso il quale intendevamo passare per raggiungere il lato nord dell'isola di Lussino. Quando si entra nel porto, cioè nella baia di Ustrine, basta scegliere il tratto che si vuole raggiungere. Io scelgo di solito quello meridionale, anche se il tratto settentrionale ha un ancoraggio migliore, è più basso e il fondale tiene meglio. È che preferisco essere in un certo qual modo l'unica barca nella baia. Se vi immergete nella parte orientale della baia e trovate una corda legata a una grossa roccia, usatela pure per legare la poppa, naturalmente, se non ci sono già legato io! ☺
Fate in modo di arrivare presto e fissate la barca al lungomare di Ossero. Fate una passeggiata nel centro storico, sedetevi a prendere un caffè mattutino nella piazza accanto alla chiesa, circondati da sculture, e respirate un po' di storia perché vi trovate in un luogo storicamente significativo, un tempo il più grande dell'isola. Sempre con porto pieno, ancoraggio, nell'intersezione tra la strada di terraferma e la famosa Via dell'ambra, motivo per cui anticamente fu scavato un canale che utilizzerete ancora oggi. Quei giovani un po' particolari che spesso si incontrano qui non sono dei pazzoidi. Il più delle volte si tratta di archeologi che lavorano negli scavi vicini o di musicisti che partecipano alla famosa manifestazione "Serate musicali di Ossero".
Il ponte levatoio che attraversa il canale si apre alle 9 del mattino, quindi fate in modo di essere pronti. Le barche provenienti da sud hanno la precedenza, dovrete aspettare l'ultima imbarcazione sul lato del Quarnerolo (Kvarnerić) per percorrere il passaggio attraverso la Via dell'ambra.
Punta Križa
Punta Križa
Di nuovo Punta Križa! Sulla mappa del percorso da Ponte (Punat) a Ponte ho accennato alle notti all'ancora in una delle sue baie. Che posso farci? La adoro! Da ragazzo, a casa di mia nonna a Lussino, la sognavo, perché tutti i genitori avevano barche e andavano tutti a Punta Križa nei fine settimana e tornavano con un abbondante pescato e tante avventure. Il pesce che catturavano con la pesca alla traina (da una barca che si muoveva lentamente), la pesca subacquea, i polipi! Che bugiardi! All'epoca non mi stavano molto simpatici, ma oggi li ringrazio perché la mia prima esperienza da turista in barca a vela, che mia moglie e il mio giovane figlio mi fecero fare in una non comodissima barca da regata, fu in direzione di ... indovinate dove? Punta Križa.
Dovevo semplicemente farlo anch'io, perché ora una barca ce l'ho anch'io. E nella baia di Kolorat, ancorati e quasi del tutto dimentichi del vento tempestoso dello scirocco (sud) che consuma gli scogli sull'altro lato, ci siamo goduti tutto il bello del mare! Certi pesci, certi granchi, certi polipi! Grazie all’abbondanza di scogliere sommerse, il mare ha una discreta abbondanza di pesci, per cui spesso ci si può imbattere in delfini. Quindi siate pronti e, come sempre, non inseguiteli. Guardateli. Veleggiate e aspettate che vengano da voi.
Il ponte Privlaka apre alle 18.00. Non fatevi prendere dal panico se siete un po' in ritardo. Le barche che lasciano il porto hanno la priorità.
Lussinpiccolo (Mali Lošinj)
Mali Lošinj
Passando attraverso il canale, naturalmente, fate attenzione alla distanza tra le barche e alla corrente, che può essere piuttosto forte nel canale. Proseguite poi a sinistra verso la città. Anche se passate davanti a due porti turistici, se volete vivere la città, attraccate a uno dei pontili sul lato sud del porto. La città è la più grande delle isole adriatiche e qui c'è tutto tranne il tramonto! Per avere l'opportunità di ammirare il tramonto, uno dei migliori, dovrete camminare fino a Čikat, ma non vi sarà difficile trovare la strada, dato che tutte le strade sembrano portare a Čikat! A Capo Madonna, sotto la lanterna, aspettate che il sole scompaia e che la luce del faro dell'isola di Sansego vi faccia l'occhiolino. Ci arriveremo domani, sicuramente.
Čikat
Sunčana uvala, Mali Lošinj
Oh sì, per gli appassionati di storia e di arte, il Museo Apoxyomenos è un must! E per gli appassionati della tradizione velistica, da quest'anno c'è anche il lugger "Nerezinac" - un museo all'aperto. Il veliero è stato ricostruito a forma di lugger lussignano ed è ormeggiato davanti al museo. Quindi, ce n'è per tutti i gusti. Cerco di non fare pubblicità a nessuno, ma visto che siete già qui, chiedete del "Giardino aromatico dell'isola". La città e il suo ritmo mattutino, camminatela, sentitela.
Sansego (Susak)
Susak o Sansegot
Quando si esce dal porto di Lussino, già all'uscita della baia, il più delle volte sorge un dilemma: andare in spiaggia o issare le vele? Per quanto si possa essere sia allettati dal maestrale mattutino (vento mite, piacevole e rinfrescante di ponente), che si avverte non appena si esce dalle onde, io raccomando la spiaggia. Gettate subito l'ancora nella baia di Engleza sull'isola di Koludarac o navigate un po' più a ovest fino alla spiaggia di Zabodarski.
Molto spesso il dilemma fra Sansego o Unie si risolve con il vento di maestrale, il dono di Eolo, custode dei venti e foriero del bel tempo. Issate le vele e puntate a dritta verso l'isola di Sansego. Isola sabbiosa, unica per molti aspetti, origine, tradizione, vino e soprattutto per i suoi costumi popolari! Navigate verso la baia di Bok - una spiaggia grande, poco profonda e naturalmente sabbiosa sul lato nord-occidentale dell'isola. Gettate l'ancora, o meglio ancora, fissate la vostra barca ad una boa (l'ormeggio giornaliero è ancora gratuito) e nuotate o camminate fino alla spiaggia.
Ci sono due sentieri che portano dalla spiaggia di Bok al villaggio: uno vicino al mare intorno alla baia di Dragoča, che è di una profondità molto bassa, e l'altro, quello che preferisco, sul sentiero tagliato profondamente nella sabbia, che vi porta lungo i vigneti e accanto al cimitero di Gornje Selo. Non dimenticate di dare un'occhiata all'interno della chiesa di San Nicola, il protettore dei marinai, sedetevi sul muro di pietra e godetevi la vista di Donje Selo, della spiaggia e degli yacht all'orizzonte.
Sansego, Donje Selo
Vorrei raccontare una storia che non è propriamente collegata a questa mappa del percorso, ma che riguarda uno dei miei primi incontri con l'isola di Sansego. Avevamo trascorso la giornata sull'isola, io e Du, che era all'epoca la mia ragazza e che ora, e per un po' di anni, è la mia catena di ancoraggio, per così dire!
Un giorno come tanti altri su quell'isola, caldo, soleggiato, perfetto. A quel tempo la cultura, la tradizione, la gastronomia dell'isola non mi interessavano più di tanto, ma il vino - sì, del vino mi importava. Decisi di comprarne un po' da una vecchia signora, una signora avanti con gli anni, vestita di nero, ma con una minigonna e delle spesse calze di lana nera. Sì, il costume tradizionale dell'isola di Sansego per le ragazze è una minigonna dai colori molto vivaci. Prendemmo del vino, qualche bottiglia. Il dialetto è molto particolare, ma da quanto capii, la signora ci spiegò che fino a poco tempo prima era stata nei campi e che quel giorno faceva caldo, "ma non troppo caldo, è sopportabile". Pagammo, l'importo è irrilevante, ma ci mancavano un po' di spiccioli, quello che oggi potrebbe corrispondere forse a 2 kune. Non li avevamo e la signora non ci poteva cambiare una banconota grande. La barca sarebbe partita nel giro di pochi minuti e così, senza motivo, cademmo nel panico. Magari bisognerebbe specificare che eravamo molto giovani, e la grossa banconota con cui la signora era sparita per andare a cambiarla da qualche parte, erano i nostri ultimi soldi. Lei ricomparve, mentre il suono della sirena annunciava la partenza della barca. Non era riuscita a cambiare la banconota, ce la restituì e mi tolse di mano una bottiglia? Aprì il tappo della botte e versò di nuovo nella botte circa un decilitro del vino della bottiglia. ☺
Corremmo, urlammo, facemmo cenno con la mano alla nave e riuscimmo a raggiungerla solo perché il capitano ci aspettò. Eravamo giovani, un po' arroganti, ci gustammo quel vino dolce e ridemmo a lungo di quello che era appena successo. Non ci eravamo ancora resi conto di quanto fosse difficile la vita su un’isola sabbiosa, povera e senza acqua; di quanto fosse importante ogni grano... ogni goccia. La vecchia non c'è più, e così sia, ma noi torniamo spesso lì e il ricordo di lei, di quel momento in cui riuscì ad esaltare un giorno già fantastico, continua a vivere in noi... e gliene siamo grati.
Delfino davanti a Sansego
Unie
Baia Maračol, inverno, pranzo (cozze)
Maračol, Unie
Leviamo l'ancora, approfittiamo del maestrale e navighiamo verso nord. Unie ci aspetta - il villaggio e l'isola. Davanti al paese c'è una bella e lunga spiaggia di ciottoli e il fondo è sabbioso, turchese, divino. Baia di Unie, baia incantata! Non voler essere altri che colui che in questo posto meraviglioso dalla baia è stato sedotto. Sotto la sabbia c'è una lastra di pietra e l'ancora non regge! Pulenat, jugo - basta un po' di vento dal terzo quadrante e finirete sulla spiaggia come molti altri prima di voi.
Proseguite piuttosto verso Maračol - baie protette dove ci sono delle boe. Purtroppo, dalla scorsa estate le boe si trovano anche nel bellissimo ancoraggio della baia di Podkujni, così che solo la baia di Vogništa è a disposizione per l'ancoraggio. Tutte e tre le baie sono situate una accanto all'altra sul lato orientale dell'isola. Se scegliete di pernottare, dalla baia di Maračol una passeggiata di 20 minuti vi porterà in città. Fermatevi alla cappella, godetevi il panorama, ma non stupitevi se un aereo sportivo atterrerrerà sull'isola perché nei campi c'è un piccolo aeroporto sportivo. Scendete in città, ordinate il pane per il giorno dopo, prendete una giuggiola, frutto raro soprattutto nella parte settentrionale dell'Adriatico, ed io non sono riuscito a trovarne una più grande o più gustosa da nessun’altra parte.
Brioni (Brijuni)
Brijuni
Partite presto e prenotate il vostro posto a Brioni Maggiore (Veliki Brijun) con largo anticipo, perché avete davanti a voi il tratto più lungo di questo viaggio - circa 30 miglia. Potrebbe arrivare una tempesta, ma forse ancora meglio, un mare tranquillo. Possiamo permetterci qualche ora di navigazione a motore, quel tanto che basta per percorrere le prime quindici miglia prima che soffi il vento e sollevi le onde. Capo Kamenjak - attenzione alle secche. Sì, sono ben visibili, segnalate sulle mappe, descritte nelle guide nautiche, ma ogni tanto qualcuno ci finisce sopra.
Appena un miglio a nord del promontorio si trova Polje Cove. In un giorno come questo, dopo tre, quattro ore di navigazione è l'ideale. Gettate l'ancora, divertitevi, riposate.
Ho bevuto la migliore birra della mia vita in quella baia. Sì, forse perché prima c'erano stati venti di bora e onde molto forti e numerosi problemi con il sollevamento dello spinnaker, così alla fine abbiamo gettato l'ancora e dichiarato la giornata felicemente conclusa.
Proseguendo verso Pola, che vergogna, abbiamo continuato a navigare a motore.
Brioni
Quando arrivate al porto di Brioni, gli ormeggi per le barche a vela sono sul molo immediatamente a destra. Sono disponibili tutti i servizi necessari, ma vi consiglio di ricorrere alla cucina della vostra barca. Non c'è modo di sfuggire all'idea che il rapporto qualità/prezzo dell'unico ristorante dell'isola debba per forza essere sproporzionato!
Prendete qualche opuscolo e fate un programma per il giorno successivo. Cosa scrivere sulla storia dell'isola, gli eventi significativi, gli accordi di Brioni, i presidenti e gli attori famosi in tutto il mondo? Meglio di tutto è non scrivere nulla e lasciare che esploriate la storia dell'isola da soli per scoprire informazioni sorprendenti.
È certamente possibile noleggiare una bicicletta, un go-kart, ecc., ma voi fare qualcos'altro. Svegliatevi prima e fate un giro dell'isola, senza tante chiacchiere e prima di chiunque altro. Non posso fare a meno di pensare che il creatore di Jurassic Park abbia fatto lo stesso! Perché all'improvviso, un pavone attraverserà il vostro cammino! Con tutte le sue splendide piume e un che di teatrale nelle movenze! A quel punto vi accorgerete che quello è solo uno dei tanti. Se uscite dal sentiero, avrete l’impressione che un coniglio vi balzi fuori da sotto i piedi, poi un altro e un altro ancora! Poi uno scalpiccio, sempre più forte, e all'improvviso un branco di cervi corre nel prato davanti a voi! Poi i pesci! La pesca è vietata, quindi non è raro vedere esemplari da trofeo nuotare pigramente nelle acque poco profonde.
Che andiate verso ovest o verso sud, tutti i percorsi fanno il giro dell'isola e vi porteranno di fronte a un cancello. Cancelli: si apriranno automaticamente più tardi, ma ora vi lasciano in dubbio sull'aver fatto bene a venire qui. Premete il pulsante verde e si apriranno. Vi ritroverete in un parco safari: struzzi, zebre, antilopi, bovini esotici e Lanka, uno dei due elefanti indiani che Indira Gandhi regalò a Tito nel 1970. Sany, il maschio, purtroppo è morto qualche anno fa.
Sul lato ovest del parco safari il sentiero conduce attraverso un'enorme porta di legno sulla penisola di Vrbanj: foresta, costa, mare. Guardate meglio! Troverete impronte di dinosauro sulla riva rocciosa! Io ne ho trovate più o meno dieci. Dicono che ce ne sia una sessantina su quel promontorio e più di duecento su tutta l'isola. Un modello di dinosauro completerà la vostra esperienza di Jurassic Park, soprattutto se ci venite la mattina presto, quando dal mare si alza la nebbia e, se portate i bambini, fate in modo che prima trovino le tracce e poi vedano apparire il dinosauro tra la nebbia!
Informatevi riguardo al singolare circuito subacqueo educativo della Baia di Verige dove, oltre al mondo della flora e della fauna, si possono vedere rovine di antiche ville, ceramiche, frammenti di anfore...
Brioni
Pola
Scelgo spesso Brioni come tappa per l'ultimo giorno, a causa della vicinanza al porto turistico. Indipendentemente dal fatto di restituire la barca all'ACI Pola, Veruda, Pomer – quello che ci aspetta è sempre lo stesso: la folla, il caldo, l'ansia. Proprio come per le montagne, che non si conquistano se non dopo esserne ridiscesi, così questo viaggio non sarà finito, fino a quando non avrete fissato la barca!
Lo dico perché ho l'impressione che questo sia il momento in cui si verificano più incidenti, danni alla nave e poi la lotta per la cauzione, che purtroppo può rovinare l'impressione generale del viaggio. Quindi vi suggerirei di non arrivare all'ultimo momento, fate il pieno in anticipo al distributore di benzina, passate il pomeriggio in una delle baie vicino al porto turistico, annunciate il vostro arrivo alla compagnia di noleggio e, d'accordo con loro, lentamente, senza stress e lunghe manovre in coda alla pompa del carburante, partite, assicurate la barca, chiudete il giro!
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Autore: skipper Robert Gal