Scrutiamo le onde del Mar Ionio dall’orlo della scogliera, con le gambe un tantino incerte e la sensazione che il vento possa farci precipitare da un momento all’altro; ma essere infine arrivati ci fa sentire euforici. È Lefkatas, la punta più meridionale di Lefkada. Abbiamo percorso sedici lunghi e tortuosi chilometri giungendo da Vasiliki, dove abbiamo ormeggiato la barca per andare a vedere con i nostri occhi il luogo del famoso salto di Leucade, dove le anime disperate per amore si gettavano in braccio alla morte e i criminali condannati venivano spinti nel vuoto. Dove un tempo sorgeva il tempio dedicato al dio greco Apollo, sorge ora un faro eretto nel 1813; la leggenda vuole che la famosa antica poetessa Saffo si sia gettata in braccio alla morte proprio da questi scogli per un amore non corrisposto.
La rotta della costa occidentale
La costa occidentale dell’isola ionica di Lefkada ospita alcune delle più belle spiagge greche, con la loro sabbia squisitamente bianca e uno sfondo di aguzze scogliere che danno il nome all’isola (Lefko = bianco). Dopo aver preso una barca a noleggio nella città di Lefkas il giorno prima, abbiamo fatto rotta verso questa costa e abbiamo passato Agios Nikitas (l’unico villaggio a livello del mare sulla costa occidentale). Con le vele spiegate e il vento in poppa siamo giunti alla spiaggia di Kalamisti, a dieci minuti di salita dal villaggio di Kalamisti, appollaiato a 380 metri sulle scogliere; ci siamo fermati sulla spiaggia per una nuotata e un pranzo leggero. Abbiamo assaggiato alcuni prodotti locali, come le olive fresche, il vino del posto, le carni conservate, le lenticchie e l’insalata condita con olio d’oliva locale. Recuperate le energie, ci siamo lasciati alle spalle questo splendido paesaggio accidentato e ci siamo diretti alla spiaggia di Porto Katsiki, un piccolo paradiso di sabbia che toglie il fiato, annidato alla base di una pallida scogliera concava. Le sue acque color acquamarina e la sabbia bianca sono il posto perfetto per trascorrere il resto della giornata nuotando, facendo snorkeling e prendendo il sole.
La bellezza del bianco puro
Più tardi, sul calar della sera, abbiamo aggirato Capo Lefkas, passando sotto alle impressionanti scogliere, e abbiamo ammirato stupiti la sua bellezza selvaggia, che sembra esser stata immortalata nel momento in cui sta per disintegrarsi. Questo luogo era un tempo associato al sacrificio umano e ai salti rituali. Si dice che i folli e i criminali venissero spinti giù dalle alte scogliere per “purificarne” le anime. Buttarsi da queste rocce divenne una moda passeggera tra i romani che venivano rifiutati dalla persona amata. Altri antichi saltatori si costruivano invece dei paracadute primitivi per rallentare la caduta in mare, dove dei gruppi di salvataggio li attendevano; oggi, le scogliere sono un popolare luogo di lancio per deltaplani.
Viste ipnotiche
Ora, ci troviamo sulla cima e guardiamo dall’alto in basso il mare infuriato, immaginando il terrore di chi stia per precipitare di sotto. Infine, guardando verso l’alto, gettiamo un’occhiata a Lefkada, alla sua verdeggiante costa orientale, così nettamente in contrasto con quella occidentale; la destinazione della nostra prossima settimana di navigazione: Syvota, l’isoletta di Meganissi, Nidri, Ligia, e il sito dell’antica Lefkada a Kalligonio. Di fronte, verso sud, oltre la grande distesa del Mar Ionio, intravediamo la punta settentrionale di Cefalonia e, ancora oltre, l’isola di Itaca, iniziando così a sognare le nuove avventure in mare del futuro tra queste verdeggianti isole sul Mar Ionio.